Tu sei il mio corpo.
Abbandonato, svanito,
sbiadito, rimpianto,
irriso, rinnegato,
incancellabile.
Tu sei il mio seme,
il delta orlato sul precipizio,
il ponte carnale nel buio della neve
che cade indifferente e folle.
Fuma ancora sotto, la pelle
battuta e bruciata come l’asfalto.
(Pasquale Vitagliano)